Descrizione
Venerdì 12 dicembre alle ore 21, presso la Sala consiliare di Rivarolo Canavese, via Ivrea 60, Gianni Oliva presenterà La prima guerra civile. Rivolte e repressione nel Mezzogiorno d’Italia (Mondadori, 2025).
“Siamo felici di ritrovare il prof. Oliva con una nuova opera dedicata a ricostruire una fase fondamentale della storia italiana, utile anche a comprendere divisioni che purtroppo caratterizzano ancora il nostro presente” commenta il Vicesindaco Marina Vittone segnalando che “l’importanza nell’analisi storica, quanto nell’attualità, di tentare di comprendere la complessità, senza limitarsi ad analisi superficiali”.
Dopo l’Unità d’Italia, il Mezzogiorno precipita in una sanguinosa guerra civile. Da un lato, i ribelli si oppongono alle nuove istituzioni con violenza, dall’altro, lo Stato risponde con rastrellamenti, incendi di villaggi e fucilazioni sommarie. Ma etichettare tutti i ribelli come «briganti» e definire questa contrapposizione una «lotta al brigantaggio» è un errore, che produce una grave lacuna nella storiografia ufficiale. Per comprendere questo delicato momento della storia del nostro paese bisogna andare oltre le interpretazioni tradizionali e coglierne il carattere multiforme. Alla base c’è la questione della terra, che muove plebi impoverite, le quali vedono nel nuovo Stato non un’opportunità ma un ulteriore peso – a partire dalla coscrizione obbligatoria – e mettono in piedi rivolte che non hanno programma né direzione. Su questa instabilità sociale si innestano bande criminali, che talvolta si ammantano di valenze politiche ma che in realtà agiscono per il proprio tornaconto. Infine, agenti borbonici, papalini e reazionari locali non esitano a fomentare il caos per destabilizzare il neonato Stato italiano. La classe dirigente liberale, formatasi al Nord, ignora i problemi sociali del Mezzogiorno e, nell’ansia di legittimarsi agli occhi dell’Europa, risponde alle rivolte con la potenza del Regio esercito. Ne consegue un conflitto sproporzionato, in cui vengono mobilitati due terzi delle forze armate e si contano più vittime che nelle tre guerre di indipendenza messe insieme. In questa ricostruzione storica, rigorosa e appassionante, Gianni Oliva ripercorre quella che fu la prima, drammatica guerra civile italiana senza indulgere nella retorica neoborbonica né dar credito ai silenzi autoassolutori della storiografia ufficiale.
Storico e giornalista, Oliva ha iniziato a pubblicare alla fine degli anni Settanta sulle testate accademiche “Annales historiques de la Revolution francaise”, “Rivista Storica Italiana”, “Rivista di storia contemporanea”, “Belfagor”. Dopo Esercito, Paese e movimento operaio, edito Franco Angeli nel 1986, ha pubblicato oltre quaranta libri su quattro diverse direttrici di ricerca: storia del 1943-45, storia dell’esercito, storia dei Savoia, storia del Piemonte. Nel 2024 ha presentato il primo romanzo Il pendio dei noci.
La presentazione è organizzata dall’Assessorato all’Istruzione e alla Cultura e dalla Biblioteca comunale “Domenico Besso Marcheis” con la collaborazione della Libreria Il Punto.
Dopo l’Unità d’Italia, il Mezzogiorno precipita in una sanguinosa guerra civile. Da un lato, i ribelli si oppongono alle nuove istituzioni con violenza, dall’altro, lo Stato risponde con rastrellamenti, incendi di villaggi e fucilazioni sommarie. Ma etichettare tutti i ribelli come «briganti» e definire questa contrapposizione una «lotta al brigantaggio» è un errore, che produce una grave lacuna nella storiografia ufficiale. Per comprendere questo delicato momento della storia del nostro paese bisogna andare oltre le interpretazioni tradizionali e coglierne il carattere multiforme. Alla base c’è la questione della terra, che muove plebi impoverite, le quali vedono nel nuovo Stato non un’opportunità ma un ulteriore peso – a partire dalla coscrizione obbligatoria – e mettono in piedi rivolte che non hanno programma né direzione. Su questa instabilità sociale si innestano bande criminali, che talvolta si ammantano di valenze politiche ma che in realtà agiscono per il proprio tornaconto. Infine, agenti borbonici, papalini e reazionari locali non esitano a fomentare il caos per destabilizzare il neonato Stato italiano. La classe dirigente liberale, formatasi al Nord, ignora i problemi sociali del Mezzogiorno e, nell’ansia di legittimarsi agli occhi dell’Europa, risponde alle rivolte con la potenza del Regio esercito. Ne consegue un conflitto sproporzionato, in cui vengono mobilitati due terzi delle forze armate e si contano più vittime che nelle tre guerre di indipendenza messe insieme. In questa ricostruzione storica, rigorosa e appassionante, Gianni Oliva ripercorre quella che fu la prima, drammatica guerra civile italiana senza indulgere nella retorica neoborbonica né dar credito ai silenzi autoassolutori della storiografia ufficiale.
Storico e giornalista, Oliva ha iniziato a pubblicare alla fine degli anni Settanta sulle testate accademiche “Annales historiques de la Revolution francaise”, “Rivista Storica Italiana”, “Rivista di storia contemporanea”, “Belfagor”. Dopo Esercito, Paese e movimento operaio, edito Franco Angeli nel 1986, ha pubblicato oltre quaranta libri su quattro diverse direttrici di ricerca: storia del 1943-45, storia dell’esercito, storia dei Savoia, storia del Piemonte. Nel 2024 ha presentato il primo romanzo Il pendio dei noci.
La presentazione è organizzata dall’Assessorato all’Istruzione e alla Cultura e dalla Biblioteca comunale “Domenico Besso Marcheis” con la collaborazione della Libreria Il Punto.
Indirizzo
Via Ivrea, 60, 10086 Rivarolo Canavese TO, Italia
Mappa
Indirizzo: Via Ivrea, 60, 10086 Rivarolo Canavese TO, Italia
Coordinate: 45°19'58''N 7°43'30,5''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
Costo
Gratuito
Ingresso gratuito
Allegati
Documenti
Organizzato da
Comune di Rivarolo Canavese - Assessorato all'Istruzione e alla Cultura - Biblioteca comunale "Domenico Besso Marcheis" - Libreria Il Punto
Contatti
| Nome | Descrizione |
|---|---|
| biblioteca@rivarolocanavese.it | |
| Telefono | 012426377 (Biblioteca Comunale) - 0124454680 (Ufficio Cultura) |
Ultimo aggiornamento pagina: 02/12/2025 15:35:26